Il bailamme scatenato da alcune mie dichiarazioni sta' diventando una querelle tragicomica che rischia di sfociare nel ridicolo ...

Per ovviare a tutto questo vi invio queste righe dalle quali capirete quanto il quadro della situazione sia estremamente cristallino. So che qualcuno si e' sentito offeso e questo mi dispiace giacche' non era assolutamente mia intenzione scatenare il risentimento di nessuno. Tutto cio' che e' stato scritto, qualora qualcuno non lo ritenesse chiaro, e' da imputare a me e a me soltanto, che forse non ho espresso i miei pensieri con sufficiente precisione.
Un tempo qualcuno disse che se ripeti per cento volte una menzogna questa finisce per diventare verita'. E' un pericolo che corriamo ogni giorno e dobbiamo imparare per il bene stesso della nostra massificate societa' a discriminare cio' che e' giusto e vero da cosa non lo e'! Li HSIAO LONG (magari lo conoscete con un antro nome ma a me piace usare il suo vero nome cinese... ) diceva sempre: "CREDETE ALLA META' DI QUELLO CHE VEDETE ED A NULLA DI QUELLO CHE SENTITE" !! Non ho mai dichiarato a persona e/o organi di informazione di stampa, radio, televisione oppure a maghi, veggenti e cartomanti che io avrei lasciato i NOMADI dopo il mio "infortunio"!

Questa notizia e' piu' fantasiosa della possibilita' della FUSIONE FREDDA nei prossimi dieci anni!
Ma andiamo con ordine.
Quando i miei compagni mi annunciarono l'intenzione di ripartire senza di me, annuncio che mi venne fatto con chiarezza e correttezza, mi dissero cosa ne pensavo!
Dentro di me c'era una tempesta di emozioni ed un conflitto difficile da placare!
Non potevo certo fare i salti di gioia; a chi piace stare in panchina quando gli altri sgobbano? Fu pero' un momento che duro' solo pochi minuti in quanto il mio mai sopito essere molto cartesiano prese giustamente il sopravvento. Messa da parte l'emotivita' (ero stato dimesso da poco dall'ospedale ed il mio morale non era proprio quello di uno in procinto di partire per THAITI con la divina ISABELLA ROSELLINI) capii che il mio ruolo era quello di sostenere i miei compagni.
Non avevano certo bisogno in quel momento di uno che si mettesse a fare i capricci e dissi che SI, appoggiavo pienamente la loro decisione!
Inutile dire che in realta' dentro di me mi sentivo malissimo. Sono sempre stato in prima linea e non mi sono mai tirato indietro... anzi, le difficolta' mi hanno sempre attratto e soprattutto, dopo quasi diciassette anni di Nomadi (mica sei mesi) temprato! Ma dovevo pensare in modo PRAGMATICO! Si dice che i NOMADI siano una famiglia, una grande famiglia allargata. Va bene. Alzi la mano chi di voi all'interno della propria famiglia non ha MAI avuto uno screzio, un confronto, un litigio. E' proprio questo il punto.
All'interno di una famiglia il confronto deve essere costruttivo, anche feroce se necessario ma tutto questo serve a fare in modo che la famiglia stessa sia sempre piu' forte e cosciente. Tutti devono essere giudicati da pari, non da superiori od inferiori.
Avere paura di esprimere le proprie opinioni e la propria umanita', trasforma la famiglia in una dittatura.
E' per quello che i NOMADI spesso hanno pagato per cio' che hanno detto e forse continuano a pagare ancora oggi!
Ma torniamo a Bomba.
I NOMADI non sono solo una famiglia ma anche un'azienda. Tutto questo mi sembra chiaro e normale. Come tutte le aziende che lavorano in un ambiente difficile e pieno di squali, come quello dello spettacolo, deve fare attenzione a come si muove, deve cioe' muoversi con dignita' ed onesta', rispetto e coerenza e deve altresi' rispettare gli impegni lavorativi presi. Come in tutte le aziende, anche nei NOMADI, ci sono UN CAPO, dei quadri e dei dipendenti.
Tutti devono lavorare armonicamente per fare in modo che alla fine del mese la busta paga arrivi alla propria famiglia. Tutti devono lavorare di converso per fare in modo che la gente che paga il biglietto esca dal concerto piu' felice di quando e' entrata.
Questo fa del nostro lavoro, il lavoro piu' bello del mondo.
E ora tocca a me.
Ho l'onore di fare parte di una famiglia! Ho l'onere di fare altresi' parte di una azienda!
Devo fedelta' ad entrambi.
Ma non ho paura di dire cio' che sono o cio' che penso.
Ribadisco nuovamente che non ho MAI dichiarato di volere lasciare i NOMADI. Il mio discorso e' molto piu' realista. Semplicemente non posso piu' fare la vita che facevo prima.
Beh, se non altro ho smesso di fumare (grande vittoria) ed ho riscoperto il piacere e le delizie della coltivazione degli ortaggi. Durante la mia sosta forzata mi sono scoperto un ottimo cuoco (ma lo sospettavo) e sono diventato un autentico esperto di galline. Ma non posso pretendere che un'intera azienda (ed una famiglia) rispetti i ritmi con cui parlo alle carote e ai cavoli. Non e' realistico. Non e' giusto.
I Nomadi mi hanno dato tanto.
Io ho dato tanto ai NOMADI.
Il futuro e' nelle mani di DIO.
Se i NOMADI riterranno che il mio impegno, nonostante alcune limitazioni, sara' per loro sufficiente, sara' un onore continuare insieme un proficuo cammino. Se riterranno che quest'uomo non puo' piu' reggere certi ritmi oppure accampa troppe pretese...
... allora i miei compagni hanno tutto il diritto di proseguire anche senza di me.
I NOMADI sono un enorme movimento di idee, forte e importante.
DANILO SACCO e' solo un cantante. Le esigenze dei molti, contano piu' delle esigenze dei pochi, o di uno!

Grazie!

Danilo "KAKUEN" Sacco